Un modello d’intervento per la sfida della genitorialità

Sostenere i genitori con un approccio teorico che si basa sulla Resistenza Non Violenta: una risposta ai comportamenti problematici dei figli

Oggi la genitorialità è una sfida complessa: 

  • vi sono meno criteri e valori di riferimento educativi e i genitori sono più soli e isolati;
  • aumentano le famiglie monoparentali e scompare progressivamente la famiglia allargata; 
  • la società non è più un punto di riferimento per l’educazione dei figli
  • i bambini e i ragazzi, esposti a influenze e stimoli talvolta negativi, sono meno protetti e più vulnerabili;
  • le nuove generazioni sono iperconnesse e vivono in un mondo virtuale in cui i genitori non hanno accesso.

I genitori devono affrontare questa sfida in un contesto generale di indebolimento della propria condizione genitoriale, causato da importanti cambiamenti sociali che hanno determinato la progressiva scomparsa della comunità educante: le famiglie di oggi sono sempre più ristrette e isolate nelle proprie case.

 
A questo indebolimento si aggiunge la difficoltà di confrontarsi con il valore che Internet ha assunto: un mondo virtuale in cui i bambini e i ragazzi sono molto più competenti e aggiornati dei propri genitori e che inevitabilmente rischia di escludere i genitori nella relazione con loro. 

Tuttavia, non affrontare questa sfida che è proposta quotidianamente può portare ad un completo senso di impotenza di fronte alle richieste dei figli, al bisogno dei ragazzi di sentire una presenza forte e positiva nei propri adulti di riferimento. Il rischio è quello di rispondere in maniera debole e confusa alle necessità dei propri figli, abbandonandoli senza una guida alle influenze e ai rischi a cui sono esposti regolarmente.

Come intervenire?

I genitori devono essere il punto di forza da cui partire: sono i più competenti sui propri figli e devono avere un ruolo attivo all’interno del processo di soluzione delle problematiche dei figli. 

Il servizio di consulenza psicologica on-line proposto sostiene i genitori ad aiutare i figli e promuove una resistenza non violenta nella società e nelle relazioni.

Il modello proposto si rifà principalmente alla cornice teorica concettuale rappresentata dalla NVR (Non Violent Resistance, Resistenza Non Violenta che s’ispira alle lotte di Gandhi e Martin Luther King), riformulata in ambito clinico dal professor Haim Omer, professore emerito presso la School of Psychological Sciences di Tel Aviv e autorità riconosciuta a livello internazionale nel campo della genitorialità. 

La traslazione dell’approccio NVR all’ambito clinico si è dimostrata efficace nel supportare i genitori a gestire i comportamenti aggressivi e autodistruttivi dei giovani (Wienblatt & Omer, 2008), i comportamenti dei giovani adulti con problemi di dipendenza dalla famiglia d’origine (Lebowitz, Dolberger, Nortov & Omer, 2012), per supportare genitori con figli sofferenti di disturbi d’ansia e di Disturbo Ossessivo-Compulsivo (Lebowitz et al., 2013; Lebowitz et al., 2019) e di ADHD (Schorr-Sapie & Apter, 2019).


L’approccio NVR non prevede la partecipazione del bambino o ragazzo al trattamento, ma focalizza l’attenzione su una visione sistemica del problema, perché parte dal presupposto che i figli abbiano necessità di protezione e regolazione che i genitori tendono naturalmente ad assolvere. Sviluppato originariamente come forma di trattamento per comportamenti aggressivi e violenti nei bambini e giovani, Non Violent Resistance (NVR) è un sistema multimodale e familiare per gravi problemi comportamentali nei giovani, per comportamenti dannosi e autodistruttivi, per autolesionismo, disturbi d’ansia e per la dipendenza dei giovani adulti dai loro genitori.
La gamma di applicazioni di quest’approccio continua a crescere, in quanto applicabile a qualsiasi area problematica in cui è presente un comportamento dannoso o autodistruttivo. 

Il modello NVR enfatizza le pratiche inclusive piuttosto che la disciplina autoritaria, promuovendo l’aumento della forza nei genitori e negli altri caregiver, cioè di quella che è stata definita “funzione di ancoraggio dell’attaccamento”, un senso di sicurezza nel figlio che può crescere e svilupparsi dall’esperienza di una determinata resistenza al comportamento dannoso o autodistruttivo, una resistenza che non è né minacciosa, né incolpante o umiliante.

Parent Training è un servizio on-line di sostegno psicologico destinato ai genitori che desiderano recuperare il loro ruolo nei confronti dei propri figli.